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Come scegliere uno spirometro

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Lo spirometro è uno strumento fondamentale in ambito medicale, in quanto contribuisce a diagnosticare una lunga serie di patologie che riguardano la respirazione. Scegliere lo strumento giusto diventa quindi imprescindibile.

Vediamo ora quali sono i principali tipi di spirometro presenti sul mercato.

Che cos’è lo spirometro e quali tipi di spirometri esistono

Lo spirometro è un dispositivo medico che serve a misurare il volume dell’aria inspirata ed espirata da un paziente durante un normale ciclo respiratorio. Questo è possibile grazie alla presenza di un trasduttore di pressione integrato. La spirometria è quindi un esame che misura la funzione respiratoria.

Il medico, analizzati i dati ricevuti, potrà stabilire una diagnosi più accurata.

Il paziente espira attraverso un tubo di plastica che convoglia l’aria all’interno dello spirometro, in cui è presente un sensore e una componente che serve a misurare i movimenti dell’aria, il trasduttore appunto. Possono avere differenti forme a dimensioni.

Esistono diversi tipi di spirometro sul mercato.

test spirometrico

Gli spirometri a volume registrano le variazioni dei volumi d’aria grazie al movimento di una campana con bordo immerso nell’acqua, rilevando la capacità polmonare, sia durante una respirazione tranquilla che una forzata

Negli spirometri a flusso (a turbina, molto più comuni), invece, il volume d’aria che viene mosso dalla respirazione viene calcolato elettronicamente attraverso la rotazione della lama della turbina.

Esistono gli spirometri da banco, fissi, adatti per un uso ambulatoriale, come per esempio gli studi medici di pneumologia, o gli spirometri portatili, più utilizzati in ambito ospedaliero. Tutti i modelli più recenti sono collegati a un computer tramite bluetooth, con un’applicazione specifica, che permette al medico un controllo in tempo reale dei dati.

Molti modelli, sia fissi sia portatili, sono dotati anche di un pulsossimetro, un particolare strumento che misura la saturazione di ossigeno nel sangue, un altro dato importante nell’analisi della funzionalità respiratoria.

In commercio si possono trovare anche degli spirometri incentivanti. Nel loro corpo principale ci sono tre camere con all’interno tre sfere di colore e peso diverso. Nell’atto dell’inspirazione da ognuna delle tre camere la sfera si solleva in modo diverso proporzionalmente alla forza di inspirazione proposta.

In quali campi vengono utilizzati gli spirometri

L’esame spirometrico come detto serve a diagnosticare una possibile patologia respiratoria, e trova la sua applicazione pratica in diversi campi, da quello più propriamente clinico, alla ricerca, fino alla pratica sportiva.

Uno spirometro può essere utilizzato per test respiratori diversi.

Negli esami di spirometria semplice, si può misurare la cosiddetta capacità vitale lenta (SVC) attraverso un respiro pieno e lento, dopo aver riempito completamente i polmoni d’aria, in modo naturale e senza alcuno sforzo.

Oppure si può misurare la capacità vitale forzata (FVC), chiedendo al paziente di fare una profonda inspirazione, fino a riempire i polmoni, e poi un’espirazione più forte e veloce, un’azione da ripetere per tre volte consecutivamente.

La differenza dei dati raccolti tra una respirazione lenta e una veloce può essere di grande aiuto ai fini diagnostici.

medico osserva radiografia polmonare

Allo stesso modo, grazie allo spirometro, si possono eseguire anche altri tipi di test che danno la possibilità di verificare ulteriori parametri.

Si può rilevare il volume d’aria espirata nel primo secondo (FEV1, volume espiratorio forzato in 1 secondo) dopo una inspirazione massima.

Il rapporto tra questo valore e quello della capacità vitale forzata (FVC) è detto indice di Tiffenau. È usato dagli specialisti per comprendere se si ha a che fare con una patologia ostruttiva o restrittiva. Si esprime in un valore percentuale rispetto al valore teoricamente normale per il paziente, in base ai suoi parametri fisici. Se questa percentuale è inferiore al 70% siamo in presenza di un deficit ostruttivo.

Un altro utilizzo comune del dispositivo è per esami preparatori di chirurgia toracica, oppure più comunemente nelle visite di idoneità medico-sportiva.

A seconda del tipo di esame da effettuare bisogna considerare le diverse caratteristiche che può avere uno spirometro.

Le caratteristiche da considerare prima di acquistare uno spirometro

Per comprendere quale spirometro acquistare, in base alle proprie esigenze, vanno tenute in considerazione alcune caratteristiche tecniche.

spirometro incentivante

In primo luogo la precisione del dispositivo, fondamentale soprattutto nel caso di più rilevazioni di capacità respiratoria di un paziente nell’arco di una singola giornata. In caso di misurazione della FVC il dispositivo deve essere in grado di accumulare un determinato volume d’aria per almeno 15 secondi, e per 30 secondi in caso di misurazione della SVC. È ideale, poi, avere un dispositivo che possa misurare volumi maggiori o uguali a 8 litri (BTPS) con una precisione di +/- 3% o +/- 0,050 litri, con un flusso tra 0 e 14 litri al secondo.

Altra caratteristica importante di uno spirometro è la modalità di visualizzazione dei dati, che deve permettere di visualizzare curve flusso-volume e volume-tempo in modo preciso e continuativo, visto che il medico farà le sue valutazioni proprio sulle variazioni di queste tra un respiro e l’altro, oltre che sui dati numerici che il dispositivo gli fornirà, come l’FVC, l’SVC o l’indice di Tiffenau.

Anche la qualità del trasduttore è importante. Si utilizzano dispositivi monouso per evitare contaminazioni di valori tra vari pazienti.

I prezzi degli spirometri possono essere molto differenti tra di loro per tutte queste loro caratteristiche.

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